L’estromissione agevolata dei beni strumentali è stata nuovamente prorogata con la manovra finanziaria. Come accaduto negli anni passati, infatti, anche l’ultima Legge di Bilancio 2019 (art. 1, comma 66, L. 145/2018) è intervenuta per estendere la procedura agevolata disposta dalla Legge di Stabilità 2016 (art. 1, comma 121, L. n. 208/2015), ai beni posseduti dagli imprenditori individuali al 31 ottobre 2018. Ciò significa che tali soggetti possono optare, nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 maggio 2019, per l’esclusione dei menzionati beni dal patrimonio dell’impresa, con effetto dal periodo di imposta in corso alla data del 1° gennaio 2019.

L’esclusione implica il pagamento di una imposta sostitutiva di IRPEF e IRAP, con aliquota dell’8%, da versare in due rate, in scadenza il 30 novembre 2019 e il 16 giugno 2020. La base imponibile è data dalla differenza tra il valore normale dei beni ed il relativo valore fiscalmente riconosciuto, assumendo il valore iscritto nel libro degli inventari oppure nel registro dei beni ammortizzabili, al netto delle quote di ammortamento fiscalmente dedotte e tenendo conto di eventuali rivalutazioni fiscalmente rilevanti.

In tema, si ricorda che l’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 26/E/2016, ha chiarito che l’esclusione dal patrimonio dell’impresa riguarda i beni immobili strumentali di cui all’art. 43, comma 2, del T.U.I.R., e precisamente i beni immobili:

  • strumentali per destinazione, che sono utilizzati cioè esclusivamente per l’esercizio dell’impresa indipendentemente dalle caratteristiche specifiche;
  • strumentali per natura, cioè “che per le loro caratteristiche non sono suscettibili di diversa utilizzazione senza radicali trasformazioni” e che si considerano strumentali anche se non utilizzati direttamente dall’imprenditore o anche se dati in locazione o comodato.

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