La bozza della manovra di bilancio prevede una voluntary disclosure per l’arte. Con un gettito atteso di 160 milioni di euro. I privati che hanno venduto quadri, sculture e oggetti da collezionismo come orologi e monete prima del 31 dicembre 2016 potranno dichiarare spontaneamente, ora per allora, le plusvalenze realizzate, versare l’Irpef dovuta e beneficiare della riduzione delle sanzioni a un ottavo del minimo. In via eccezionale, per il calcolo del capital gain viene ammesso il regime forfettario (40% del prezzo incassato) anche per il passato, ma solo in caso di autodenuncia. Se invece sarà il fisco ad accertare i maggiori redditi, le sanzioni saranno quelle ordinariamente previste in materia di imposte e la plusvalenza sarà imponibile al 100%. È quanto prevede la bozza di manovra di bilancio per il 2018, che rende tassabili i guadagni sulle cessioni di opere d’arte, oggetti di antiquariato e di collezionismo conseguiti da persone fisiche al di fuori dell’attività di impresa.
Italia Oggi – Diritto e Fisco